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Le storie del lago

La notte di Ferragosto

Me lo ricordo come fosse ieri. Era il 14 agosto di qualche anno fa, diciamo, di molti anni fa. Sono sceso alla vecchia rimessa per le barche, che aveva urgente bisogno di una mano di colore. Il buio della sera iniziava già a estendersi sul lago, quindi dovevo sbrigarmi se volevo riuscire a vedere qualcosa, avevo con me un metro e volevo prendere le misure per cercare di capire di quanta vernice avessi bisogno.
Comunque, ero molto seccato perché si erano raccolte un sacco di sporcizia e ragnatele, e sarebbe stato un lavoraccio ripulire tutto. Solo in un punto la parete era pulitissima, e la cosa strana era che la tavola di legno era anche un po' allentata, e ballava un po'. Oh no, è stata la prima cosa che ho pensato, non saranno mica i ratti, guarda se ora non mi rovinano tutta la rimessa. Mi toccherà mettere le trappole, prima di dipingere. Mi sono fermato un momento per studiare la situazione. La tavola ha ripreso a ballare, muovendosi ritmicamente avanti e indietro, ma non sentivo né grattare né raschiare. All'improvviso la rimessa si è illuminata, e mi sembrava che la luce provenisse dall'angolino che stavo guardando. Ora non arriverà mica un temporale, mi sono detto, e mi sono girato a guardare il cielo. Le stelle erano già apparse nel cielo come sempre, non c'erano segni di un temporale. Ho sentito un rumore e la tavola ha ricominciato a muoversi, stavolta è proprio uscita, e ho sentito un fruscio, come di carta. Mi sono avvicinato ancora di più alla tavola, fino a infilarci quasi il naso, per vedere cosa fosse, e la luce di prima ha ricominciato ad illuminare il punto che stavo guardando, e ne è uscito un pezzo di carta. Non avevo mai lasciato fogli di carta nella rimessa, il libretto del noleggio barche lo porto sempre con me. Ho tirato fuori il rotolo di carta dal legno, era una pergamena, è uscita subito, come se fosse uscita da sola, o forse è uscita proprio da sola? Anche il nastro che la teneva chiusa si è slegato subito, e la pergamena si è srotolata, o l'ho srotolata io? Benché fosse già buio riuscivo a leggere la pergamena senza problemi, come uno di quei telefoni moderni, che si illuminano da soli, hai presente?
“Lago di Costalovara, la notte di Ferragosto dell'anno 1881, possa tu riposare qui finché qualcuno non venga a liberarti, la stessa notte che il Cielo ha dedicato alla Vergine Maria. Per molti anni e molti secoli resterai qui sepolto. Nessuno potrà salvarti, a meno che qualcuno legga questa vecchia pergamena”.
Iniziavo a sentirmi a disagio, e ho cercato di ri-arrotolare la pergamena, ma questa è rimasta rigida come uno stoccafisso e non si voleva richiudere.
Con la coda dell'occhio ho visto una lucina risalire dal fondo del lago, e mi sono sentito come costretto a fissarla – non posso dirti cosa fosse, so solo che era così forte da non poterla contrastare. La luce diventava sempre più grande e continuava a salire verso l'alto finché è apparso una cosa che sembrava una barchetta, sporca, piena di muschio e alghe, pinne e maschere perdute, ma che si muoveva speditamente sul pelo dell'acqua, emanando una luce e un fascino splendente. Una figura di sconvolgente bellezza si è alzata dal fondo della barchetta, e ha iniziato a cantare una melodia soave con una voce femminile cristallina, ha afferrato agilmente i remi e iniziato a remare nella mia direzione. Io veramente non avevo capito se dovevo avere paura o neanche se ci sarei riuscito, perché la melodia e la figura erano così attraenti e magnetiche che non riuscivo più a distogliere lo sguardo.
All'improvviso il vecchio telefono della rimessa, che da anni non usava più nessuno, e che neanche pensavo funzionasse più, ha iniziato a suonare. Ero combattuto tra l'attrazione esercitata dalla figura e quello stupido telefono che continuava a suonare e non la smetteva. Raccogliendo tutte le mie forze ho preso il ricevitore, che mi sembrava pesare una tonnellata: “Ah, eccoti, mi senti Sepp? Sono Mia! Maria Huber è qui da me, è sconvolta!! Dice che devi immediatamente bruciare il rotolo. Non so cosa voglia dire, ma dice che tu lo sai. Domani deve essere assunta in cielo, altrimenti dice che è tutto finito. E' una questione di vita o di morte, ma no, anche peggio!”

Il ricevitore mi è caduto dalle mani, come se non avessi più la forza di tenerlo. Ho guardato la pergamena, che tenevo ancora in mano. A dire il vero volevo accogliere la bellissima figura, e non dare fuoco a una pergamena rigida come uno stoccafisso. Poi però ho sentito una voce dentro di me, grazie a Dio! ti dico, che mi diceva di bruciare immediatamente la pergamena, altrimenti il mondo non sarebbe durato tanto, e il lago di Costalovara sarebbe diventato una fossa di leoni, ma senza leoni, che a confronto sono innocui, ma con una cosa ancora più terribile. Allora ho tirato fuori l'accendino dalla tasca dei pantaloni e ho provato a dare fuoco alla pergamena, ed è arrivata una fortissima folata di vento, che per poco non cadevo dalla passerella, e proveniva dalla barchetta, e la figura si era ingigantita e non era più bella, e neanche sembrava più una donna, ma tutto l'opposto. Neanche ti immagini quanto fosse spaventosa, un autentico ritratto dell'orrore. Io però avevo anche un accendino da tempesta, uno di quelli con la fiamma concentrata. Ti puoi immaginare che ormai non era solo la voce interiore ad essere convinta che dovevo distruggere la pergamena. Mi sono girato dando le spalle al vento e ho riprovato. La pergamena è andata in fiamme, ma prima ha tremato e urlato nelle mie mani come un bambino, e la figura sulla barchetta che si stava avvicinando sempre di più, ha urlato minacce e terribili maledizioni. Poi le grida sono finite, e la luce si è inabissata nuovamente nel lago, sparendo come se non ci fosse mai stata.

Maria posa le striglie con cui aveva appena strigliato il suo avelignese preferito, che apparteneva a Sepp, dice a Sepp che ora purtroppo deve andare, e decide che da ora in poi ascolterà il nonno, quando le dice che è meglio non andare al maso di Sepp. Sulla strada di casa Maria vede che la notte ha iniziato a stendere il suo manto scuro sopra il lago, e si ricorda di aver guardato il calendario oggi. E' il 14 di agosto.