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Le storie del lago

Una passeggiata tra le nuvole

All’ombra delle montagne mancano le parole, giunti in vetta il cuore si riempie di gioia alla vista dell’indescrivibile panorama. La libertà, il creato sotto ai piedi. Nel senso stretto della parola. Anche noi vogliamo rivivere queste emozioni! È già passato qualche giorno da quando siamo arrivati al Weihrerhof, sulle rive del Lago di Costalovara. Ora siamo carichi di energia e la voglia d’avventura anima il nostro spirito cittadino. “L’alba sul Corno del Renon! È una di quelle esperienze che bisogna aver fatto almeno una volta nella vita!”, con queste parole dei nostri amici che ci risuonano nelle orecchie, impostiamo la sveglia alle tre del mattino, per essere certi di raggiungere in tempo la vetta. Prima di coricarci sotto le lenzuola (ovvero verso le dieci, vista la levata mattutina) prepariamo i nostri zaini. Per essere sicuri di non soffrire di freddo impacchettiamo anche una coperta presa in prestito dalla rimessa delle barche. Siamo impazienti di partire per questa escursione al sorgere del sole che tutti ci hanno descritto come unica!
Sopra la montagna. Sotto un cielo di nuvole.

Poche ore dopo, illuminati dalla luce delle torce, posiamo cautamente un piede dietro l’altro. La salita al Corno non richiede troppa fatica, ma per evitare di perderci nella foresta in piena notte, seguiamo con particolare attenzione le indicazioni. Ci inoltriamo dentro a fitti banchi di nebbia, mentre una brezza sorprendentemente fresca alle spalle ci spinge in avanti e velocizza il nostro passo.
Più saliamo, più la visibilità diminuisce. Isolati frammenti di nubi si mescolano alla foschia. Pochi minuti dopo non siamo più in grado di vedere oltre i dieci metri.
Il paesaggio montano si è fatto ombroso, il nostro sguardo cerca fiducioso il prossimo segnale. In breve tempo raggiungiamo il Rifugio Corno di Sotto. Da questo punto riusciamo a procedere rapidamente verso la meta, attraverso i banchi di nuvole, fino a raggiungere la vetta, dove speriamo la foschia lascerà spazio al panorama.

Il belato delle pecore

Dalla soffice coperta che ricopre il paesaggio spuntano i contorni di un recinto invecchiato dalle intemperie. Scoviamo sagome bizzarre tra l’erba dei pascoli, accovacciate una vicino all’altra, nel tentativo di ripararsi dalle folate di vento. Mentre ci avviciniamo, le ombre annunciano la loro presenza con un forte belato. Abbiamo appena risvegliato un intero gregge di pecore. Incuriosite si incamminano assieme a noi verso valle, accompagnando i nostri passi con il suono delle campane.

Il cielo è blu sopra le nuvole

Eppure non demordiamo e continuiamo il nostro cammino in salita. Oltre le nuvole, verso l’alba. Ora che ci siamo lasciati alle spalle gli alberi che delimitano l’alta montagna, il vento soffia sempre più forte. Tra qualche minuto scorgeremo il tetto del Rifugio Corno del Renon, ormai manca davvero poco.
Ed eccoci qui. Ancora circondati da nuvole bianche, con la macchina fotografica pronta a scattare, eppure così completamente inerme nelle nostre mani. Questo microcosmo ovattato ci trasmette un’inaspettata sensazione di sicurezza. Cerchiamo un angolo riparato, ci raggomitoliamo sotto il plaid che abbiamo portato con noi e osserviamo le nubi immobili, che gradualmente diventano sempre più luminose.

Ed infine sorge il sole

Mentre scendiamo, all’improvviso, tra le cime delle montagne, vediamo spuntare il sole che fino ad ora se ne era rimasto timidamente nascosto dietro un cielo coperto. Lungo la strada di casa ci riscalda le spalle con i suoi raggi tiepidi.

Se ne abbiamo sentito la mancanza quando abbiamo raggiunto la vetta? Beh, probabilmente è stata proprio la sua assenza a rendere questa escursione al sorgere del sole ancora più speciale.